Bon Iver – Recensione “zibellino, favola”: una rinascita creativa

Bon Iver - Recensione "zibellino, favola": una rinascita creativa

Quando Justin Vernon ha pubblicato per la prima volta le prime tre canzoni di “Sable, Fable” alla fine dell’anno scorso, inizialmente come un EP autonomo, è stato colpito quanto assomigliasse alla prima musica del cantautore del Wisconsin come Bon Iver. Eliminando gran parte della balbuzie, sperimentale art-folk e misteriosi codici numerologici che hanno definito gli album successivi, il trio devastantemente triste di canzoni ha spogliato le cose fino alla solitudine e all’isolamento che ha attraversato il suo debutto innovativo del 2008, “per Emma, ​​per sempre”.

In modo abbastanza meta moda, emulando lo stesso suono folk sparso che lo ha reso famoso, i suoni di Vernon hanno esaurito e sul punto di arrendersi durante le tre canzoni di apertura di questo album; Sbagliato dagli aspetti transazionali, transazionali della celebrità e in modo creativo annoiato e disilluso. “Non posso passare attraverso i movimenti, come dovrei farlo?” Si dispera di “cose ​​dietro le cose dietro le cose”.

Come un lavoro separato, “zibellino” sembrava un ritiro stranamente cronometrato, ma all’interno del più ampio contesto di “sable, favola” assume un significato piuttosto diverso. Serve da caricatura del schtick “Sad Man in a Log Cabin” di Bon Iver prima di spostarsi verso climi più luminosi e più leggeri.

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Non è l’unica cosa che è cambiata; La parte “favola” del primo disco di Bon Iver in sei anni scoppia con il funk imbottito dal sole, Vernon flette un falsetto sensuale e cantando lussuria, desiderio e ringiovanimento creativo con alcuni dei suoi testi meno ornati fino ad oggi. “Tirami vicino al tuo viso, tesoro, voglio solo il gusto”, Canta su “Walk Home”, un’attrezzo di R&B in stile Marvin Gaye Marvine Ottimista, in stile Marvin Gaye. Dalla spiaggia, il duetto di Danielle Haim “Se solo potessi aspettare” alle calde chitarre che Mk.Gee contribuisce a “da”, c’è una sensazione di allentamento creativo e liberazione.

Alcuni di questi sono probabilmente informati da alcuni dei progetti più tradizionali di Bon Iver negli ultimi anni. Nel 2020, Vernon ha duettato con Taylor Swift su due brani “folklore”, prima di unirsi all’estate “Brat” dell’anno scorso. La versione di Bon Iver di “Io penso sempre” essendo il momento più emotivamente affettuoso dell’album di remix “Brat” non era sui fogli di bingo di molte persone, eppure Vernon sembrava stranamente la soluzione perfetta per una canzone che è, nel cuore, sulla realizzazione della realizzazione che ogni percorso scelto deriva da un tipo di dolore per l’infinito lasciato dietro.

Sebbene questa non sia la risposta di Bon Iver a “Brat” dell’estate da qualsiasi tratto dell’immaginazione, molte di queste stesse domande esistenziali si soffermano anche su “Sable, Fable” – un record che si prepara con la propria identità tanto quanto i colpi di scena. Sebbene alcuni fan temessero che questo potesse essere un epilogo per il progetto Bon Iver, si presenta come più una rinascita.

Dettagli

  • Etichetta discografica: Jagjaguwar
  • Data di rilascio: 11 aprile 2025