L’album del 2021 di Spelling “The Turning Wheel” ha visto Chrystia Cabral laurearsi di Lone Warrior (come nei suoi primi due album, “Pantheon of Me” del 2017, realizzato esclusivamente con una comoda tastiera Microkorg e la versione psichedelica del 2019 “Mazy Fly”) a Kate Bush Commander. Con un cast tentacolare di musicisti, che hanno trasformato le sue visioni intime in favole pop da camera, l’arte pop star ha affascinato un pubblico più ampio con quel record di rottura.
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Ora sostenuta dalla sua band, The Mystery School, il quarto album di Spelling “Portrait of My Heart” vede Cabral lasciare che gli ascoltatori si avvicinino sotto il suo bagliore ultraterreno. Fa il via con uno shock per il sistema: la sua traccia di apertura è più grungey che ornata, suona come una marmellata MTV Unplugged in una buca dell’orchestra. Il suo ritornello anthemico “Non appartengo qui” è insolitamente diretto, sebbene adatto. Un rapido ascolto della musica passata di Cabral farebbe sospettare che non sia di questo mondo. Ma è così che l’ortografia lo canta, come se fosse solo Appena lo ha realizzato da sola.
La sua vulnerabilità viene anche gocciolante nel veleno nei momenti. Sul “alibi” sorprendentemente pop-punk-Immagina se Paramore abbia fatto “Misery Business” con il BBC Radiophonic Workshop, –Spelling vede: “Sei uno psicopatico / e ti ho amato per quello / ma non ti riprenderò, questa volta.” Qualcuno come Cabral-che attinge sia dalla fantascienza collettivista di Ursula K le Guin che dalla sua fede cattolica-sa che la vulnerabilità ha bisogno di forza per superare e che può venire dalla comunità. Probabilmente è per questo che è fiduciosa nell’esecuzione delle sue canzoni più personali, per la prima volta, con artisti in primo piano.
La ballata soul “Monte Analogue” presenta Toro Y Moi, che risponde delicatamente ai motivi di Spelling al vuoto. Il chitarrista di Zulu Braxton Marcellous aggiunge gravità a “Drain”, una canzone d’amore gotica che si evolve in un cronometro vertiginoso. Nel frattempo, la “soddisfazione” si fa ancora più duramente, avvicinandosi al territorio di Deftones prima di deviare un bagno di sangue di death metal. In un album pieno di sorprese, però, è l’ultima traccia che catturerà la maggior parte degli ascoltatori senza spicchi: una copertina del mio sanguinoso San Valentino “A volte”. L’originale Shoegaze ha seppellito le sue parole sotto abbondanti strati di chitarre, ma dall’ortografia, linee come “Non puoi nasconderti dal modo in cui mi sento” risuonare con un’eco illimitata.
Dalla sua svolta del 2021 “The Turning Wheel”, discutere della musica dell’orloding è stata spesso relegata a un punto di confronto: Kate Bush. Entrambi abbracciano il mistico, entrambi sono demoniani di synth ed entrambi sono canali per la trascendenza. Ma “Portrait of My Heart” mostra Cabral, che ha trascorso la sua carriera di quasi decennio costruendo il suo universo, non gusta il conforto ma infuriando contro la sua vasta distesa.
Dettagli
- Etichetta discografica: Ossa sacre
- Data di rilascio: 28 marzo 2025
La recensione di Post Spelling – “Ritratto del mio cuore”: l’artista artistico si trasforma in rumoroso grunge intergalattico è apparso per primo su Music Attitude.